Carissimi, Volevo ringraziarVi ancora per la grande partecipazione alla serata dedicata al nostro VI Festival Internazionale della Cucina Mediterranea. Quest'anno in versione ridotta a causa del Covid-19. Una paura profonda proveniente dalla "Via della Seta". Antica via dell'incontro che i nostri amici di EquiLibri d’Oriente ci hanno ricordato così magicamente. Con i suoni del Direttore dell' Orchestra Terra Madre. Nella bellissima Sala d'Onore del Circolo dei lettori, accolti dalla sua Direttrice. Una paura che ci ispira una tentazione collettiva di protezione, attraverso un'idea ossessiva di "muro". Un muro sanitario che non alimenta certo una spontanea voglia d'incontro. Ed è per questo che abbiamo voluto ritrovarci, contro mille difficoltà, nel quadro di Terra Madre 2020, insieme a Slow Food International. Per festeggiare proprio quest'anno la Dieta Mediterranea e il suo "stile di vita". Con la presenza prevista - ma causa caso Covid annullata - dell' Unesco Office in Venice per la Scienza e la Cultura in Europa. Nel decennale dell'iscrizione della Dieta Mediterranea nelle liste dell'UNESCO del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità. Con l’Alto Patrocinio del Parliamentary Assembly of the Mediterranean. Un raro momento di timido incontro pubblico "in presenza". Nascosti in parte dalle nostre mascherine, per non dimenticarci del nostro Festival, ideato nel 2015 per il quartiere San Salvario di Torino. Unico quartiere d'Europa ad accogliere nei suoi spazi le quattro comunità monoteistiche del Mediterraneo. I quattro piatti della nostra locandina, sulla tavola rotonda a simboleggiare il nostro Mediterraneo. A ricordarcelo: il Rabbino, il Parroco, l'Imam e la Pastora di San Salvario. Nell'attesa di quella che ormai la Scienza chiama "seconda ondata" ci siamo promessi di usare le nostre paure per educarci alla "mancanza". Una lotta contro la dipendenza indotta dal "tecno-capitalismo": frutto del desiderio regalato dalla mela proibita dell’I phone. Dove poter "cliccare" su questo "simbolo morsicato" nella bulimica offerta di "Amazon". Con il pacchetto contenente la tua scelta infiocchettata. Perché ti venga subito soddisfatta bussandoti alla porta. Offerta come salvezza contro il "confinamento". Destino di un desiderio a cui segue la sua caduta. La "depressione" che alimenta una bulimica voglia di "presenza". Quell'effimero piacere di riempimento: per colmare un vuoto voluto e alimentato. Quando è l'assenza che nutre il desiderio. E la bulimica presenza ad annullare la "sazietà". Cause più intime dei disturbi del comportamento alimentare. A cui si associano tutti i disturbi legati alla dipendenza. Nella promessa di un godimento continuo e illimitato. Una moltiplicazione compulsiva degli oggetti del desiderio. Che provoca una crisi d'identità nel suo crollo di ideali. Per sopraffare la nostra più generosa spinta all'incontro. Dove per riempire il "vuoto di un malessere di vita" ci si droga con l'onnipresenza di un "consumo indotto". Annientando un generoso senso civile di "apertura" e "convivialità". Un crollo di ideologie in favore della celebrazione più egoistica dell'individualità. Questa tragedia globale ci obbliga a cambiare rotta. Come denunciato in sala dalla Unesco Chair of Sustainable Development and Territory Management dell'Università di Torino. Per salvarci sulla stessa barca in mezzo alla tempesta. Che come l'"Arca" contiene al suo interno la nostra tavola rotonda. Quella apparecchiata con i suoi quattro piatti. Un antidoto di segreti della nostra "Dieta Mediterranea". Una plurimillenaria tradizione che si elegge a simbolo della "vigilia". Per assaporare l'attesa dell'incontro. Quello "eletto" del fine settimana in famiglia. Una festa in memoria dei segreti della famiglia. Intorno alla sua tavola imbandita. A simboleggiare nella sua "rotondità" il nostro "Mediterraneo". Dove aggiungere un posto a tavola. Per gustare consapevoli e riconoscenti i suoi piaceri. Nella "sazietà dell'anima". Il segreto della sazietà. Cura di ogni dieta. Contro il piacere "edonistico" della dipendenza. Come il regalo finale che ci ha offerto Gabriele Vacis, nella bellissima Sala d'Onore del "Circolo dei Lettori". Narrandoci i segreti del "Pranzo di Babette" dal racconto di Karen Blixen. Con la scenofonia di Roberto Tarasco. Una meravigliosa tavola imbandita, con le sue sublimi "quattro" portate, illuminate da sedici lumini. Offerte grazie al biglietto della lotteria vincente di Babette. Condite con tanta empatia, cooperazione e solidarietà. Per il bene comune di una comunità. Segreti per riportare la nostra "arca" in un porto sicuro: per ritrovarci ancora. E in questa attesa Vi aspetto tutti con affetto alla prossima "Cena Mediterranea" presso la nostra Associazione. Appena si potrà!
Un abbraccio, un caro saluto e a presto, Salvatore Alessandro Giannino Nutrizionista Presidente dell'Associazione Mediterran: il nostro stile di vita www.sagiannino.com foto: Manuele Galante e Alessandro Vargiu
Comments