Carissimi,
Vi scrivo la mia tardiva riflessione di buon anno in questo inizio 2020, subito tormentato dalle paure profonde di una guerra mondiale, verso le rive del Mediterraneo dall'Iran alla Libia, seguite dal Coronavirus sulla via della seta.
La bulimia dei regali e del cibo di Natale, rincorsa dai saldi e dall'orgia musicale di Sanremo, oltre all'inizio imminente del Carnevale, ci ispira una tentazione collettiva di protezione, attraverso un'idea ossessiva di "muro". E non certo una spontanea voglia d'incontro.
Ma è la Dieta Mediterranea a festeggiare quest'anno il suo "stile di vita", nella sua decennale iscrizione sulle liste dell'UNESCO, per eleggere il Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità. A questa festa dell'incontro noi ogni anno aggiungiamo il nostro "Festival Internazionale della CucinaMediterranea" a San Salvario, unico quartiere d'Europa a riunire, nei suoi spazi comuni, le comunità monoteistiche del Mediterraneo.
Quest'anno poi ci ritroveremo con Slow Food nella scadenza biennale di "Terra Madre", dall"8 al 12 ottobre al Lingotto di Torino, nel simbolo della "rivoluzione industriale", convertito da Renzo Piano a luogo eletto d'incontro internazionale.
In questa attesa potremmo usare le nostre paure per educarci alla "mancanza". Alla salutare assenza del "Silenzio tra le note". Come ci scrive nel suo bel libro Luca Vicini dei Subsonica. Per descriverci la sensazione di un bassista nella "sospensione": quello stacco che precede la prima nota di un'assolo centrale. Nell'orgia "sacrale" di un concerto da Stadio.
Altro che "Mela", frutto del desiderio regalato dall' Iphone. Dove poter "cliccare" nella bulimica offerta di "Amazon". Con il pacchetto contenente la tua scelta infiocchettata. Perché ti venga subito soddisfatta bussandoti alla porta.
Destino di un desiderio a cui segue la sua caduta. La "depressione" che alimenta una bulimica voglia di "presenza". Quell'effimero piacere di riempimento: per colmare un vuoto voluto e alimentato. Quando è l'assenza che nutre il desiderio. E la bulimica presenza ad annullare la "sazietà".
Cause più intime dei disturbi del comportamento alimentare. A cui si associano tutti i disturbi legati alla dipendenza. Nella promessa di un godimento continuo e illimitato.
Una moltiplicazione compulsiva degli oggetti del desiderio. Per provocare una crisi d'identità nel suo crollo di ideali. Per sopraffare la nostra più generosa spinta all'incontro. Dove per riempire il "vuoto di un malessere di vita" ci si droga con l'onnipresenza di un "consumo indotto". Per annientare un generoso senso civile di "apertura" e "convivialità". In un crollo di ideologie in favore della celebrazione più egoistica dell'individualità.
Come antidoto ci resta la nostra "Dieta Mediterranea". Una plurimillenaria tradizione che si elegge a simbolo della "vigilia". Per assaporare l'attesa dell'incontro. Quello "eletto" della domenica in famiglia. A memoria dei segreti della famiglia. Intorno alla sua tavola imbandita. A simboleggiare nella sua "rotondità" il nostro "Mediterraneo". Dove aggiungere un posto a tavola. Per gustare consapevoli e riconoscenti i suoi piaceri. Nella "sazietà dell'anima". Il segreto della sazietà. Cura di ogni dieta. Contro il piacere "edonistico" della dipendenza.
E in questa attesa Vi aspetto tutti con affetto alla prossima "Cena Mediterranea" presso la nostra Associazione!
Salvatore Alessandro Giannino Nutrizionista Presidente dell'Associazione Mediterran: il nostro stile di vita
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